Oggi il kosovaro che lavora con me
mi ha chiesto se potevo imprestargli
cinquanta euro si guardava nei piedi
mentre formulava quella sua richiesta
chissà quanto a lungo meditata – lo sa
che ho due figli il mutuo per la casa
e tutto il resto – e sono sicuro sapesse
anche la mia risposta perché non se l’è
presa sì sì certo comprendo continuava
a dire scrollando la testa intanto che ci
avviavamo verso i reparti stretti i guanti
nella mano. Però io non lo riconoscevo
quello che ha dovuto dire mi dispiace
proprio quando suonava la sirena e non
c’era più tempo neanche per la vergogna.
me preguntó si le podía prestar
cincuenta euros se miraba a los pies
mientras formulaba su petición
quien sabe por cuánto tiempo meditada – sabe
que tengo dos hijos la hipoteca de la casa
y todo lo demás – y estoy seguro que sabía
incluso mi respuesta porque no la
tuvo sí sí es verdad comprendo decía
moviendo la cabeza mientras nos
encaminábamos a las apretadas secciones los guantes
en la mano. Pero yo no tuve en cuenta
aquello que tuvo que decir lo siento
justo cuando sonaba la sirena y no
era el momento ni siquiera para la vergüenza.
(Traducción de Bernardo Santos Y Soledad Soler Pelegrin)
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È guerra ormai è guerra senza armi
la guerra sgangherata dei pezzenti
con le bollette in mano i denti laschi
la carie che ha intaccato i sentimenti.
Guerra senza esercito e bandiera senza
elmetto né trincea e che di certo non ha
neppure il suo nemico perché il volto
del nemico è celato nel tracollo della
cifra nel codice d’accesso al bancomat.
Guerra in cui ognuno è solo nella lotta
con la sua sporta il ciuffo di sedano che
sbuca il latte che si spande fra la calca
solo col suo cent a grattare la schedina
con la ricetta nella tasca del giaccone
solo ad una voce registrata che ripete
prema il tasto tre invece se desidera
parlare con un nostro operatore. Solo
a combattere se stesso il suo destino
la desvencijada guerra de los mendigos
con las facturas en la mano y los dientes flojos
la caries que socavó los sentimientos.
Guerra sin ejército y bandera sin
trinchera ni casco y que sin duda no tiene
ni siquiera su enemigo porque la cara
del enemigo está oculta en el colapso de la
cifra del número secreto del cajero.
Guerra en la que todos están solos en la lucha
con su cesta de la compra el penacho del apio
que monda la leche que se vierte en la multitud
solo con su centavo para rascar el boleto
con la receta en el bolsillo del abrigo
solo frente a una voz grabada que repite
pulse la tecla tres si quiere
hablar con nuestra operadora. Solo
para pelear su destino por sí mismo
(Traducción de Bernardo Santos y Soledad Soler Pelegrin)